Ponte della Priula – La vita quotidiana del Piccolo Rifugio, anno 2009
11 Marzo 2009L’Amore Vince – Aprile 2009
1 Aprile 2009Causa di beatificazione di Lucia Schiavinato 1999-2002
Intervento di Teresa D’Oria, vicepresidente dell’Istituto secolare delle Volontarie della Carità, in occasione del decennale della causa di beatificazione di Lucia Schiavinato, fondatrice del Piccolo Rifugio.
Non è stata pura coincidenza, ne sono certa, quanto piuttosto una scelta provvidenziale di sua eccellenza mons. Paolo Magnani, allora vescovo di Treviso, scegliere l’8 marzo (1999) come data per l’introduzione ufficiale della Causa di Beatificazione della Serva di Dio Lucia Schiavinato, nell’Episcopio di Treviso. Non lo fu neppure per la pubblicazione dell’Editto il 1ー ottobre 1998. In questo caso era chiaro il riferimento a S. Teresa del Bambino Gesù, patrona delle missioni, volendo evidenziare la missionarietà di Lucia, che tantissime volte era stata “in missione”, ma che avrebbe voluto percorrere, fino alla fine dei tempi il mondo intero, per testimoniare l’amore di Dio per ogni creatura, specie per i piccoli della Terra.
Lucia, donna, chiamata alla santità
La data dell’8 marzo ci piace invece riportarla ad una ricorrenza più laica, forse, la festa della donna. D’altra parte Lucia è stata donna nel senso più pieno del termine, una figura di donna pienamente inserita nel suo tempo e che ha vissuto al meglio una vocazione secolare. E quale realizzazione più completa per una donna (e per un uomo…), se non quella di tendere alla santità , che è il fine ultimo della esistenza umana?
Rispondere alla chiamata alla santità è di tutti i battezzati. Ed è responsabilità di ogni cristiano prendere coscienza di questa vocazione a mano a mano che diventa adulto.
In mamma Lucia possiamo cogliere questa consapevolezza come un anelito in crescendo, una ricerca appassionata del volto di Dio Amore, che si traduce nell’ansia di coinvolgere il maggior numero di uomini e donne in una “rete d’Amore”, che è Cristo Eucaristia, un impegno a vivere il Vangelo, nella fedeltà e fino all’ultimo respiro.
Nel grande mistero della Chiesa nessuno vive per se stesso, ma tutti concorrono al bene comune. E nella vocazione comune alla santità, alcuni sono chiamati a testimoniare in modo sommo che Dio è il Santo. Proclamare un cristiano santo, vuol dire cantare la gloria di Dio e additare modelli che segnino la strada e possano intercedere per chi è ancora su questa terra. In altre parole, il non voler serbare gelosamente il tesoro solo per pochi, il voler offrire la possibilità ad altri di partecipare a questa ricchezza, perché molti attingano a piene mani, il desiderare che ancor più si cantino le lodi di Dio e si manifesti la santità della Sua Chiesa. Tutto questo dà il senso all’introduzione di una causa di beatificazione.
E tutto questo è avvenuto anche per mamma Lucia.
A che punto è la causa di beatificazione?
Innanzitutto è bene ricordare che la causa di mamma Lucia non è cosa da poco, perché dietro un’apparente semplicità e ordinarietà della vita della Serva di Dio, si cela una vita intensissima, spesa totalmente per un Dio sommamente amato, pur restando sempre pienamente laica, coinvolta nelle cose del mondo e sempre pioniera e in prima linea nel servizio ai più poveri. Comunque può essere utile ricordare il cammino percorso.
La pubblicazione dell’Editto che annuncia l’imminente introduzione della Causa di Beatificazione di mamma Lucia porta la data del 1ー ottobre 1998.
L’8 marzo 1999 Sua Ecc. Paolo Magnani introduce ufficialmente la Causa nell’Episcopio di Treviso e istituisce il Tribunale competente per la raccolta delle prove documentali e testimoniali.
Nei mesi di giugno – settembre 1999 il Tribunale ascolta i testimoni a S. Donà di Piave. Le sessioni successive hanno luogo a Verona nell’ottobre 1999; a Ferentino nel novembre 1999; ancora a San Donà di Piave nell’aprile 2000; luglio 2000 in Brasile; settembre, novembre e dicembre 2000 ultime sessioni a San Donà di Piave.
Nelle sessioni della fase diocesana sono stati ascoltati complessivamente 87 testimoni, di cui 6 parenti, 2 vescovi, 18 sacerdoti, un diacono permanente, 4 religiose, 5 religiosi, 14 Volontarie, un associato all’Istituto secolare Volontarie della Carità, 34 conoscenti, 2 periti storici.
Il 24 marzo 2001 nell’Episcopio Sua Eccellenza mons. Paolo Magnani vescovo di Treviso presiede la sessione pubblica di chiusura e il 25 marzo, con la solenne concelebrazione eucaristica di ringraziamento nel Duomo di San Donà di Piave, si conclude la fase diocesana della Causa di Beatificazione della Serva di Dio.
Gli atti del processo informativo sulla vita, le virtù e la fama di santità (transunto) vengono consegnati presso la Congregazione per le cause dei Santi a Roma l’11 aprile 2001, mercoledì santo.
Il decreto sulla validità del processo nella fase diocesana da parte della Sacra Congregazione porta la data del 6 dicembre 2002.
Da questo momento le date si…diradano, per tanti motivi indipendenti dalle nostre volontà, ma che dicono quanta serietà e quanto impegno sono necessari per arrivare al termine del cammino. Il lavoro è immane, ma tutto pare spingere a non scoraggiarci e a lavorare con pazienza e serenità.
Continuiamo a conoscerla
Quanti hanno conosciuto direttamente o indirettamente mamma Lucia continuano ad ascoltarla, approfondendo il suo messaggio, che traspare dai suoi numerosissimi scritti e, soprattutto, tentando di seguire l’esempio di una vita che è stata risposta umile, ma decisa, all’Amore di Cristo per cui ha speso tutta se stessa. A mano a mano che comprendiamo la sua vita, ci rendiamo conto che si pone a noi come maestra e modello di tale forza, che non può essere rinchiusa nell’ambito dei confini più o meno ristretti di un piccolo gruppo. Per questo, siamo sempre più convinti che Lucia ha molto da dire all’uomo di oggi e soprattutto che è stata e continua ad essere un Dono dello Spirito per la Chiesa e per il mondo.
Teresa D’Oria