
Elios Bet, decano dei volontari del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto
24 Febbraio 2012
Carla Cattaneo e i suoi amici di Novara
22 Marzo 2012L’amore folle di Lucia Schiavinato per il suo Dio

Sabato 10 marzo alle 9.15 al Piccolo Rifugio di San Donà “Devo santificarmi dove il Signore vuole… perfino in politica!”, quarto appuntamento del ciclo”Ti presento Lucia Schiavinato”, incontri di approfondimento sulla fondatrice di Piccolo Rifugio ed Istituto secolare Volontarie della Carità. Guida l’incontro don Antonio Guidolin. Qui di seguito una sua riflessione sulla spiritualità di Lucia, in cui l’impegno di carità originava dall’… amore folle per il suo Dio.
“Nella vita spirituale cristiana i santi sono i fratelli maggiori che ci portano per mano, sono gli amici che ci accompagnano nel cammino. Non ci manca mai il loro amore”.
Queste parole di don Divo Barsotti, uno degli autori spirituali più significativi del Novecento, dicono il senso degli incontri sulla figura di Lucia Schiavinato che si stanno tenendo al Piccolo Rifugio di San Donà .
Viviamo un tempo in cui – come ricordava Paolo VI – “l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni” (Evangelii nuntiandi 41).
Andare a scuola da Lucia e lasciarci guidare per mano da lei, attraverso le tappe e le decisioni della sua vita, è un dono di luce per leggere e comprendere anche la nostra vita.
Ciò che emerge come un faro nell’esistenza di Lucia è un amore folle per il suo Dio. Anche il solo passare accanto a Lucia ci fa provare il brivido di quella Presenza che l’ha sequestrata per tutta la vita. Mai si potrà ridurre Lucia alla stregua di una benefattrice dell’umanità o di una operatrice sociale. Lucia senza Gesù non esiste. Nulla sarebbe nato in lei, se la passione per Dio non l’avesse afferrata per sempre.
Eppure non si potrà mai accusare Lucia di spiritualismo. L’aver creduto all’Amore l’ha condotta in mezzo ad ogni povertà umana, l’ha occupata in servizi che non le erano così congeniali, come l’impegno in politica, ma che l’esigenza del momento richiedeva. “Devo santificarmi dove il Signore vuole”, scriveva nelle sue note spirituali.
A questo dovere Lucia non è mai mancata, sempre tesa come una vela al soffio dello Spirito, pronta a salpare dove il Signore la chiamava.
A distanza di anni, la sua guida continua ad essere viva, e forse ancor più attuale di un tempo. In particolare pensando alla passione eucaristica che si sta spegnendo in tanti cristiani e in tante comunità. Lucia aveva avvertito questo pericolo all’indomani del Concilio, quando denunciava il pericolo che la dottrina per cui Cristo si trova nei fratelli rischia di far prevalere, nella persuasione delle stesse persone consacrate, l’idea che basti andare ai fratelli per trovare Dio. Partendo da Dio Lucia è stata autentica Maria di Betania, in ascolto del suo Signore, e altrettanto è stata una Marta impegnata totalmente nel servizio ai sofferenti, ma non tesa e agitata per le troppe cose da fare, come quella del Vangelo.
Più conosciamo Lucia, più accade quello che don Divo Barsotti diceva dei santi: “se li conosceremo non potremo più dimenticarli”.
don Antonio Guidolin