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13 Febbraio 2014Il Piccolo Rifugio di San Donà ringrazia don Bruno Gumiero
Il nostro grazie a don Bruno Gumiero, che lascia San Donà ed il Piccolo Rifugio
(a cura di Bruno Perissinotto)
“Da qualche mese al Piccolo Rifugio di San Donà non ci sono la visita giornaliera e la celebrazione della messa di mons.Bruno Gumiero.
Questo nostro grande ed affezionato amico per ragioni di età (è nato nel 1921) ha accettato l’ospitalità della Casa del Clero che la Diocesi di Treviso mette a disposizione dei sacerdoti anziani.
Don Bruno è stato parroco del Duomo di San Donà per 24 anni, dal 1974 al 1998. Poi era rimasto a vivere in un appartamento sopra la scuola materna, che condivideva con la sorella, e aveva continuato a collaborare per le necessità della parrocchia.
Nel 1976, da parroco di San Donà, accolse la salma della nostra fondatrice Lucia Schiavinato (morta il 17 novembre di quell’anno), prima nella cappella dell’adorazione del Piccolo Rifugio e poi in Duomo, dove erano convenuti gran parte delle persone assistite dalla Fondazione Piccolo Rifugio in tutta Italia, e molti amici e volontari. In quell’occasione don Bruno seppe interpretare, con un discorso commovente, il sentimento comune dei tanti che avevano conosciuto e collaborato con Mamma Lucia. Dispose che le campane suonassero a festa all’uscita della bara della chiesa. (Questa pratica, riservata a personalità di chiara levatura, era abbastanza rara per quei tempi).
Il legame personale tra don Bruno e Lucia era cominciato molto prima. In occasione di una sua visita in Brasile alle comunità italiane immigrate, si trovava a Salvador quando gli riferirono che in quella città c’era una persona della diocesi di Treviso che stava operando tra i poveri, ed in particolare tra i cosiddetti alagados (chi viveva in case-baracche sull’area di spiaggia tra terraferma e mare, in palafitte spesso allagate: una situazione di miseria inumana).
Quella “persona” era appunto Mamma Lucia, che don Bruno conobbe ed apprezzò, e con la quale iniziò una fratellanza spirituale.
Don Bruno è stato uno degli amici più legati al Piccolo Rifugio e dei più mportanti per le sue vicende.
Assistente ecclesialistico diocesano della Fondazione fino a poco tempo fa, di essa conosceva a fondo le difficoltà e collaborava attivamente per trovare le soluzioni. Ha vissuto accanto alle Volontarie il difficile periodo dopo la morte di Mamma Lucia aiutando, con i suoi consigli pacati e saggi, a superare i tanti problemi che la scomparsa della fondatrice aveva fatto emergere.
Il mio ricordo personale è legato soprattutto al colloquio (era il 1984) in cui mi convinse, nonostante tutti i miei impegni di allora, ad entrare nella Fondazione come vicepresidente ed amministratore. Seppe trovare le parole giuste, evidenziare i valori umani e spirituali della Fondazione, assicurarmi il suo sostegno per ogni problema futuro. Ho sentito di essere vicino ad una grande personalità, che riusciva ad emozionare e a coinvolgere.
Ci mancherà il conforto della sua visita quotidiana, quel suo intrattenere gli ospiti disabili e i volontari trasmettendo serenità e dando consigli profondi ed adeguati, soprattutto per la vita spirituale di ciascuno.
Un grande grazie, don Bruno!
Parlo, oltre che a nome mio, su indicazione riconoscente di tutti i membri della Fondazione Piccolo Rifugio e dell’Istituto secolare Volontarie della Carità.
Glielo assicuriamo: non la dimenticheremo!”
febbraio 2011: don Bruno festeggia con il Piccolo Rifugio i suoi 90 anni