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16 Novembre 2011Biodanza con Laura Bertoli al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto

Ogni mercoledì mattina Christian, Giorgio, Enrico ed Emanuela, che frequentano il centro diurno Vettoretti del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto, hanno un appuntamento. Lo stesso che ha Gianluca, che al Piccolo Rifugio ci vive, ma frequenta durante il giorno il ceod della cooperativa Fenderl.
Assieme a loro, altre persone con disabilità si ritrovano il mercoledì mattina del salone polifunzionale del Piccolo Rifugio. C’è biodanza, da vivere assieme all’insegnante Laura Bertoli.
E’ ormai il terzo anno che la biodanza fa parte della programmazione delle attività al Piccolo Rifugio
A settembre è iniziato un ciclo di 10 lezioni, che si concluderà a fine novembre. Il progetto è finanziato dall’Anffas Sinistra Piave.
A inizio incontro le persone disabili, assieme agli operatori e a Laura, siedono in cerchio per un saluto iniziale, con lo spazio per dire qualcosa di sè. Poi, spazio alla musica e alla danza: girando in tondo tenendosi per mano, scorrendo liberi come l’acqua…
“C’è una parte più attiva – spiega Bertoli – con giochi e danze di vitalità, e sottofondo di musiche energizzanti, ed una successiva con movimento più rallentato”.
Alla biodanza partecipa anche chi è in sedia a rotelle, che partecipa alla danza da par suo, ad esempio seguendo il movimento con lo sguardo o anche, come ha fatto per la prima volta mercoledì 2 novembre uno dei partecipanti, disabile grave, iniziando timidamente a muovere le mani, le braccia.
“Durante la biodanza -dice Bertoli- ciascuno ha un proprio tempo e un proprio spazio per esprimersi. E chi non è in grado di comunicare con le parole lo fa, nell’ambiente protetto del gruppo di biodanza, con il gesto, con lo sguardo, con l’affettività. L’obbiettivo è che questa sensibilità possa poi essere utilizzata anche al di fuori del momento della biodanza”.
Il centro diurno propone a Christian, Giorgio, Enrico e Manuela la biodanza proprio per i benefici che l’attività può dare in termini di socializzazione, di esperienza di relazione, di movimento, di percezione di sè e del proprio corpo.