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19 Febbraio 2012Albania – Adorazione eucaristica con Frida Gregorin

A Reps è ricominciata l’adorazione eucaristica.
Una giovedì pomeriggio alla settimana un gruppo di abitanti – donne e bambini anzitutto – del paese tra i monti del nord dell’Albania – si ritrova in preghiera davanti al Santissimo. E poco conta che la cappella sia freddissima, perché l’inverno è rigido e il riscaldamento è assente. Si supera anche il disagio di panche precarie, mangiate dai tarli, e in cui non hai dove appoggiare la schiena, una difficoltà in più soprattutto per le donne anziane che partecipano.
“Facevamo l’adorazione eucaristica anche tempo fa – racconta la Volontaria della Carità triestina Frida Gregorin (nella foto piccola), che da tempo vive a Reps – con un gruppo di persone che poi si è disperso: chi si è trasferito, chi è andato a studiare altrove… Ora però ricominciamo”. Perché ci sono altre persone, evidentemente, che si sono avvicinate alla fede, ed in particolare all’adorazione, la forma di preghiera tanto amata dalla fondatrice di Piccolo Rifugio e Volontarie della Carità Lucia Schiavinato.
Ma non è l’unico segno di speranza e di soddisfazione di cui ci racconta Frida, che anno dopo anno assiste (e contribuisce) al piccolo grande rifiorire della fede.
“Per i prossimi mesi abbiamo in programma battesimi, cresime ed anche quattro matrimoni. Si tratta di coppie che stavano insieme da tempo, e ora finalmente le donne sono riuscite a convincere gli uomini a celebrare il matrimonio in chiesa… bisogna sempre tirarli con il guinzaglio!”
Più ancora che in Italia, a Reps la chiesa è femmina. Gli uomini spesso sono ritrosi, si vergognano, quasi considerano “roba da donne” la chiesa.
“Inoltre ci sarà una coppia giovane, con un bambino, che dopo Pasqua in una sola celebrazione vivrà battesimo, prima comunione e matrimonio”.
“In una delle comunità è anche sorta una vocazione claustrale: una ragazza ha deciso di consacrarsi a Dio”.
“Qualche settimana fa – continua Frida – c’è stato il battesimo di Mikael, uno dei bambini il cui nome avevo scelto io, su richiesta dei genitori. E’ stato veramente splendido. Questo bambino di cinque mesi sembrava fosse cosciente di quello che succedeva. Sorrideva al sacerdote ,l’italiano padre Giacomo Gianolio, dei somaschi, ed il sacerdote sorrideva anche a lui.
Oltre a Mikael c’erano 6 adulti, tra cui 4 sorelle, che nella stessa messa hanno anche ricevuto per la prima volta l’Eucaristia. Sono tratte dal blog di padre Giacomo anche le foto che pubblichiamo qui sotto.
Se per la fede sembra cominciare una primavera, per l’economia c’è ancora un desolante gelo. “Se in Italia va male, qui è tragica. Anche noi abbiamo poche risorse, neppure sufficienti per cose semplici. Servirebbero ad esempio delle candele per i battesimi. Quelle che abbiamo usato di recente erano così piccole che quasi non si vedevano neppure. Non sono nemmeno di cera, si consumano in un istante, Ed anche per la coppia che si sposerà vorremmo preparare un minimo di festa…ma in che modo?”