
L’Amore Vince luglio 2025
11 Luglio 2025Giubileo del Piccolo Rifugio: la gioia che Lucia ci ha insegnato

Il vescovo di Treviso mons.Michele Tomasi suona la chitarra
Il 10 giugno 2025 è stata una giornata che la Fondazione di culto e religione Piccolo Rifugio ricorderà a lungo: è stato il giorno del Giubileo delle persone con disabilità che vivono nei Rifugi gestiti dalla nostra Fondazione.
Il 2025 è per la Fondazione un anno particolarmente importante: ricorre infatti il novantesimo anniversario dalla nascita del primo Rifugio, il Piccolo Rifugio di San Donà di Piave, sorto dalla capacità di lettura dei bisogni, dalla forza di volontà e dalla fede di Lucia Schiavinato. Altrettanto importante sarà anche il 2026, cinquantesimo anniversario dalla morte della nostra Fondatrice, la Serva di Dio Lucia Schiavinato.
Questa ricorrenza, così importante per la Fondazione tutta, è venuta a coincidere con l’anno santo, con l’anno giubilare, proclamato da Papa Francesco; il Papa degli umili, dei poveri, dei sofferenti e, senza tema di smentita, dei disabili. Il Papa che in varie occasioni ha ribadito che rispondere ai bisogni delle persone disabili “è un dovere della comunità civile e di quella ecclesiale”.
Se il Piccolo Rifugio non può andare a Roma, il Giubileo arriva al Piccolo Rifugio
Nel calendario dei Grandi Eventi del Giubileo, il 28 e 29 aprile erano dedicati a celebrare il Giubileo delle persone con disabilità. Le donne e gli uomini disabili dei nostri Rifugi erano tutti invitati dal Papa a recarsi a Roma in quelle due giornate.
Poteva la Fondazione riuscire a portare a Roma tutti gli ospiti dei Rifugi (180 persone) per partecipare agli eventi giubilari organizzati per loro in quei due giorni e attraversare con loro la porta Santa della Basilica di San Pietro o di una delle Basiliche / Chiese Romane dichiarate chiese giubilari?
Sarebbe stato per noi impossibile.
Allora, insieme ai nostri ospiti, abbiamo pensato: perché non celebrare il Giubileo nel nostro Rifugio, con il nostro Vescovo, con i dipendenti che tutti giorni con abnegazione lavorano nelle nostre case, con gli amici e i volontari dei Rifugi?
Celebrare con gioia: è il mandato di Lucia
Mamma Lucia, così chiamavano Lucia Schiavinato, le sue figliuole carissime (le Volontarie dell’Istituto Secolare Volontarie della Carità da Lei fondato) e gli ospiti dei Piccoli Rifugi, diceva “Una volontaria deve essere portatrice di gioia. La gioia si deve chiedere ogni giorno con insistenza al Signore. E’ una Sua grazia che Egli certamente dà, perché vuole che lo serviamo in letizia”. E ancora: “di gioia hanno bisogno i nostri ospiti”.
E iubilare, in latino, significa lanciare grida di gioia, gioire. Giubileo, dunque, è celebrare con gioia. E celebrare il Giubileo è quindi per noi adempiere ad un preciso mandato della nostra Fondatrice.
Papa Francesco ha voluto che questo 27° Giubileo ordinario della storia fosse il Giubileo della Speranza; Lucia Schiavinato non solo non si faceva rubare la speranza, ma era addirittura temeraria nelle sue iniziative, era una inguaribile ottimista.
Così stando le cose, per noi tutti, che di Mamma Lucia siamo a vario titolo, ancorché indegnamente, gli eredi e i continuatori, celebrare il Giubileo della speranza. Non è solo un’opportunità o un dovere, ma una necessità. Una ragione di vita, dovrebbe essere il vivere quotidiano dei Piccoli Rifugi.
Ma cosa ci sarebbe servito perché questa idea, questo desiderio si avverasse? A pensarci bene ci sarebbe bastato quello che già abbiamo:
• una bella Cappella, dove dal 28 febbraio 2018 riposa la salma di Lucia Schiavinato,
• una bellissima chiesa, il Duomo, che dal 15 al 24 settembre 2025 sarà, grazie al nostro
vescovo, chiesa giubilare, in occasione del centenario della sua consacrazione, e in concomitanza con la Festa cittadina della Madonna del Colera
• è vero, non c’è il Papa, ma abbiamo il nostro vescovo, che peraltro da Papa Francesco è stato nominato, e a Lui noi siamo profondamente grati per aver prontamente condiviso l’aspirazione degli ospiti disabili dei nostri Rifugi.
Il vescovo: il mondo sta in piedi perché ci siete voi
A nome delle persone (uomini e donne) che vivono nel Piccolo Rifugio di San Donà di Piave, quale Presidente della Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio, ho dato il benvenuto al nostro Vescovo, il Vescovo di Treviso Monsignor Michele Tomasi. Con me una numerosa rappresentanza (ospiti, operatori, amici e volontari) provenienti dagli altri cinque Piccoli Rifugi della Fondazione, dai Rifugi di Trieste, Ponte della Priula, Vittorio Veneto, Verona e Ferentino.
Poi, come pellegrini di speranza, siamo andati dal giardino del Piccolo Rifugio al Duomo di San Donà di Piave, accompagnati dal nostro Vescovo e da tutta la comunità civile e religiosa del nostro territorio, che si è stretta intorno a noi per celebrare così il nostro Giubileo.
La Chiesa era gremita in ogni ordine di posto, il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica, concelebrando con tutti i sacerdoti della collaborazione pastorale, il direttore del Don Bosco, don Nicola Munari, e don Antonio Guidolin, Referente diocesano per le cause dei Santi e per la riscoperta dei testimoni della fede della Diocesi di Treviso.
In Chiesa agli ospiti dei Rifugi erano stati riservati i posti d’onore, in prima fila, e loro sono stati parte attiva nelle testimonianze e nella celebrazione liturgica.
Il Vescovo nella sua omelia non solo ha riconosciuto la dignità delle persone disabili e la loro centralità nella società, ma ha affermato con forza che “Il mondo non sta in piedi perché ci sono i ricchi. Sta in piedi perché ci siete voi, perché ci sono luoghi che sono scuole di amore, laboratori di amore”.
Come tutte le feste che si rispettino, la giornata giubilare è continuata con il pranzo comunitario nel giardino del Piccolo Rifugio, al quale hanno partecipato ospiti dei Rifugi, dipendenti e amministratori, amici e volontari, sacerdoti e autorità civili. La festa si è poi conclusa in allegria con le più popolari canzoni degli anni 70 e 80, canzoni cantate in coro da tutti, ma accompagnate da un chitarrista d’eccezione: Mons. Michele Tomasi.
Appartenere ad una comunità: il Piccolo Rifugio
Ho visto ospiti sorridenti, personale soddisfatto di appartenere a questa comunità, volontari contenti di esserci, Volontarie della Carità commosse, più di tutte la Presidente dell’Istituto Secolare Volontarie della Carità, Teresa D’Oria.
Penso che anche mamma Lucia ci abbia sorriso dal cielo.
Luigi Casagrande, presidente della Fondazione Piccolo Rifugio