
90 anni del Piccolo Rifugio: memoria e futuro
22 Dicembre 2025Sulle tracce di Lucia Schiavinato, con il vescovo Michele Tomasi
La casa nel "Campiello" a San Donà dove Lucia Schiavinato aprì il primo Piccolo Rifugio
Il Piccolo Rifugio ha festeggiato i 90 anni del Piccolo Rifugio.
Lunedì 23 dicembre 1935 Lucia Schiavinato fondava il Piccolo Rifugio ospitando una anziana paralitica in una stanza al “Campiello”, in centro a San Donà.
Martedì 23 dicembre 2025 dirigenti, personale, Volontarie della Carità, ospiti, amici, sostenitori del Piccolo Rifugio di San Donà, sono tornati lì: oggi è in corso una ristutturazione. la strada si chiama, Vicolo Nuovo, ma c’è ancora lo stabile del primo Piccolo Rifugio. Tutto è cominciato da lì, e dall’amore eucaristico di Lucia che si esprime nell’opera di carità.
Il “Campiello” è stato una delle tappe di “Sulle tracce di Lucia”, percorso storico culturale nei luoghi di San Donà di Piave che hanno dato origine alla visione e al carisma di Lucia Schiavinato.
Con noi “sulle tracce”, a celebrare il novantesimo, anche il vescovo della Diocesi di Treviso mons. Michele Tomasi.
Guida del percorso è stata la storica sandonatese Chiara Polita, che ha raccontato Lucia “sempre dentro il proprio tempo e aperta al mondo”.
Prima tappa è stata il Municipio di San Donà, dove Lucia fu consigliere comunale – una delle prime donne elette, nell’Italia uscita dal fascismo- ed assessore. Il sindaco del Comune di San Donà di Piave Alberto Teso assieme al consigliere delegato Stefano Ferraro e agli assessori della giunta, ha accolto il gruppo del Piccolo Rifugio.
In sala consiliare, Maria Trivellato ha illustrato in sintesi l’attività politica di Lucia, ma ha anche raccontato di Lucia giovinetta che la domenica preparava assieme alla madre dei piccoli pacchetti con generi alimentari o altro, da consegnare il lunedì ai poveri che sarebbero arrivati per il mercato.
Il gruppo ha poi sostato davanti alla targa in memoria di Attilio Rizzo, nella piazza a lui dedicata: Rizzo non è stato solo l’architetto della Cappella del Piccolo Rifugio, aperta nel 1941, ma anche il capo partigiano che contò sulla collaborazione di Lucia Schiavinato: per nascondere al Piccolo Rifugio una ricetrasmittente in uso ai partigiani. Se i nazifascisti l’avessero trovata…. Nell’occasione è intervenuto il nipote Giovanni Rizzo.
Nella cappella dell’Eucaristia del Duomo di San Donà, dove ogni martedì si prega l’adorazione eucaristica tanto cara a Lucia, il parroco don Massimo Gallina ha sottolineato – rifacendosi agli studi su Lucia di don Antonio Guidolin -. che il cammino di Lucia Schiavinato non è stato solitario bensì frutto della Chiesa, e accompagnato dalla Chiesa, ad esempio da mons. Luigi Saretta, parroco del Duomo, e mons.Andrea Giacinto Longhin, vescovo di Treviso.
Dopo la tappa al Campiello, conclusione al Piccolo Rifugio, davanti alla tomba di Lucia Schiavinato, con la testimonianza di Teresa D’Oria, presidente delle Volontarie della Carità, dalla giovinezza di Lucia, fino agli esercizi spirituali individuali a Treviso, alla scelta di sobrietà ed essenzialità che la portò, in sostanza, a non avere una casa e fare dei Rifugi delle case che accolgono tutti. Fino ai suoi ultimi giorni, con la malattia, i momenti di vuoto, e quel crocifisso che le disse “Ricorda, io sono l’uomo dei dolori”
L’artista Giovanni Cesca ha presentato il quadro di Lucia, che ha realizzato, assieme a collaboratori, tra 2017 e 2018 ha realizzato il grande quadro dietro la tomba, con al centro il Pane spezzato dell’Eucaristia, attraversato dalla Luce di Cristo. “Qui la presenza di Lucia si sente davvero, con grande forza e grande bellezza”, ha detto Cesca.
In conclusione, la preghiera guidata dal vescovo Michele. “Chiediamo per intercessione di Lucia di mettere al centro la persona di ogni uomo e ogni donna, così come la vede Dio, – non come la vediamo noi- con la sua anima immortale, con la sua sete di infinito, con la sua dignità che inizia nel pensiero di Dio nel tempo del concepimento e arriva sulla terra alla morte naturale ma apre alla vita eterna. Se guardiamo le persone con questo sguardo, impareremo ad amarle con la stessa intensità di Lucia”.
E proprio per Lucia, guidati dal vescovo, abbiamo recitato tutti assieme la preghiera per la beatificazione.

La presidente delle Volontarie della Carità Teresa D’Oria, il presidente della Fondazione Piccolo Rifugio Luigi Casagrande e il vescovo Michele Tomasi all’uscita dalla Cappella dell’Adorazione del Piccolo Rifugio









